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Volume XXIV - Nr.2 - December 2009

La cosmetologia integrata

La condizione del progresso scientifico interdisciplinarità oppure multidisciplinarità?

Troppo spesso si crede di aver fatto dell’interdisciplinarità per avere messo a confronto delle competenze nell'ambito delle singole discipline.

Invece si è fatta mutua informazione fra singoli specialisti e quindi multidisciplinarità. Con essa le notizie si allineano non si integrano. Si può finire in quell’enciclopedismo di vecchia maniera dalla quale ci si distacca appena per una parvenza di coordinazione dei linguaggi scientifici. L’uso di metodologie coordinatrici non colma ancora l’intervallo che divide le varie discipline le quali conservano la disuguaglianza delle loro teorizzazioni, ora semplicemente descrittive, ora sistematiche ed esplicative. I presunti incroci tra le discipline, ottenuti appunto tramite l’uso di strumenti di analisi, danno luogo ad una pseudointerdisciplinarità che fenomenologicamente deve essere distinta da altri tipi di interdisciplinarità.

Si riscontrano queste forme:

  1. L’interdisciplinarità ausiliaria ovvero l’utilizzazione di metodi di altre discipline, come è il caso della pedagogia che adopera i metodi della psicologia facendosi appunto pedagogia psicologica.
  2. Interdisciplinarità composita che si ha quando le singole discipline sono messe a servizio di progetti comuni. Nel lavoro di gruppo, per esempio, che viene organizzato in vista di voli spaziali.
  3. L’interdisciplinarità complementare stabilitasi nelle aree confinanti fra discipline distinte, che trovano così una terra neutra, o di frontiera, nella quale la coordinazione delle discipline acquista il carattere di una nuova disciplina o sotto-disciplina: la psicologia, per esempio, o la psicobiologia.

Questi tipi di interdisciplinarità possono appartenere a quello che è il vero e proprio livello scientifico della interdisciplinarità, distinti dallamultidisciplinarità perché pervenuto alla interazione dei singoli settori della scienza e all'arricchimento reciproco.

Ma è ancora più significativa la considerazione generale che può scaturire da questi dati: non è sufficiente accertare la esistenza e la natura dell’interdisciplinarità. È il processo stesso della scienza che viene letto in modo caratteristico nell’atto della ricerca interdisciplinare.

Oggi le scienze vivono consapevolezza post-positivistica: non si limitano ad osservare l’osservabile, penetrano dentro le cose, cogliendone le strutture e le loro relazioni e quindi passano dal frammento all’insieme.

Viene modificato il concetto della realtà, essendo reale non ciò che è in sé, per dirla con il vecchio linguaggio filosofico, ma ciò che viene alla luce mediante gli strumenti di registrazione usati dallo studioso. Il problema centrale della scienza diviene quello di controllare le proprie procedure.

Problema epistemologico! Ciascuna disciplina, progredendo, indaga sulla legittimità del rapporto tra i propri modelli e la realtà osservata: e l’esigenza epistemologica, che così diviene ineludibile, rimanda inevitabilmente alla comparazione delle altre discipline.

È questa la ragione che giustifica l’asserzione che l’interdisciplinarità, lontano dall’essere una retorica, sta per divenire la condizione stessa del progresso scientifico.

La integrazione che intendiamo non va confusa con la interdisciplinarità o con la multidisciplinarità.

La Cosmetica Integrata rappresenta la Cosmetologia del XXI secolo.

 

 

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