PDF A- A A+

 

Volume XXIV - Nr.2 - December 2009

Il ruolo della fibronectina nel processo di guarigione di una ferita cutanea

Il processo di guarigione di una ferita cutanea costituisce un modello ideale per lo studio delle funzioni della fibronectina.

Recentemente sono stati chiariti i ruoli di questa glicoproteina nella sequenza di eventi che consentono la riparazione di un tessuto leso, nel caso specifico la cute. Ciò avvalora ulteriormente l’impiego dermofarmaceutico e non soltanto cosmetico del Dermonectin ® (Vevy codex 18.1926), fattore stimolante la fibronectina.

La fibronectina, uno dei componenti del coagulo che si forma in una ferita, agisce come fattore chemotattico per i monociti. Queste cellule sono attratte dai frammenti di fibronectina che contengono il dominio in grado di legarsi alle proteine della superficie cellulare.

Si tratta di un’attività analoga a quella svolta dai frammenti di collagene e di elastina, ma stimola anche i movimenti dei fibroblasti e delle cellule endoteliali. Per la sua capacità di legarsi, la fibronectina probabilmente ricopre i debris presenti nella ferita, le molecole di collagene denaturate, di DNA, di fibrina e di actina, nonché i batteri, e consente la fagocitosi da parte dei macrofagi.

Anche se non agisce direttamente come opsonina, o se è dotata di un’attività opsonizzante diretta molto debole, potenzia quella di altri sistemi, ad esempio i processi di fagocitosi dei monociti (attività che non possiede il collagene o l’elastina).

Meccanismo della fibronectina: un recettore. Interagendo contemporaneamente con la superficie delle cellule e con i componenti della matrice extracellulare (ad esempio con il collagene, l’eparina e la fibrina), la fibronectina promuove la migrazione ai margini della ferita delle cellule dell’epidermide, e la crescita dei fibroblasti e dei capillari.

Il suo ruolo sarebbe quello di fornire un supporto idoneo al movimento delle cellule. Infine si ritiene che la fibronectina costituisca un ordito per la formazione della matrice, ed un indispensabile supporto all’attività dei miofibroblasti che determinano la contrazione della ferita.

Le innumerevoli interazioni fra cellule e fibronectina che avvengono durante la guarigione di una ferita hanno sollecitato lo studio dei recettori situati sulla superficie cellulare che consentono tali interazioni.

Uno di essi, ad elevata affinità, è stato isolato, clonato ed identificato in molti tipi di cellule. Questo recettore per la fibronectina appartiene alla grande famiglia delle integrine, glicoproteine composte da una catena a di 142-180 kD e da una catena b di 95-130 kD.

Tali catene a e b sono sempre assemblate nella plasmamembrana e presentano un largo dominio extracellulare e un più piccolo dominio citoplasmatico.

A seconda delle specifiche catene a e b che contengono, le integrine possono legarsi, oltre che alla fibronectina, a numerose altre molecole, quali il collagene, la laminina e la vitronectina. L’espressione dei recettori per la fibronectina è stata studiata nella cute del maiale.

Mediante anticorpi specifici per questi recettori si è osservato che in condizioni normali essi sono scarsamente rappresentati nelle cellule basali dell’epidermide, mentre sono più abbondanti a livello delle cellule dei follicoli piliferi, delle cellule mioepiteliali delle ghiandole eccrine, di quelle muscolari liscie dei muscoli erettori del pelo, delle cellule endoteliali, dei periciti e delle cellule muscolari liscie vasali

Durante il processo di guarigione di una ferita, quando in essa si è formato il tessuto di granulazione, recettori per la fibronectina sono identificabili nei fibroblasti, e l’interazione fra queste cellule e la fibronectina della matrice extracellulare è stata confermata da studi di microscopia elettronica.

Dermonectin ®
Il primo oligomero efficace precursore della fibronectina che, come tale, aiuta realmente ad incrementare la compattezza e l’elasticità cutanea

Successivamente, quando la ferita si coarta, questo processo è reso possibile dal complesso che si forma tra recettori per la fibronectina e fibrille di questa proteina che, come una rete, avvolge i fibroblasti e consente la trasmissione della loro contrazione.

Inoltre, i recettori per la fibronectina della catena b1 dell’integrina sono espressi nelle cellule migranti, basali e soprabasali, dell’epidermide, e questo fenomeno non è limitato alla ferita, ma si estende anche oltre i suoi margini.

Fibronectina e suoi recettori: un intervento attivo. Poi, quando si è ricostituita una normale membrana basale, sia la fibronectina che i suoi recettori si riducono in misura marcata, ed anche questa scomparsa costituisce ed accredita l’ipotesi di un loro intervento attivo nel processo di guarigione della ferita.

In conclusione, anche se la guarigione di una ferita richiede il coordinato verificarsi di numerosi eventi in parte ancora da scoprire, è verosimile che la fibronectina ed i suoi recettori svolgano principalmente questi due ruoli:

  1. rendere possibile la migrazione delle cellule dell’epidermide che userebbero i recettori per la fibronectina per muoversi sulla matrice extracellulare ricca di questa glicoproteina;
  2. consentire ai fibroblasti, tramite la rete formata dal complesso tra fibronectina e suoi recettori sulla superficie di queste cellule, di determinare la contrazione del tessuto leso.

 

 

Top of Page